L’ipercolesterolemia è tra i maggiori fattori di rischio per l’insorgenza di coronaropatie e danni alle arterie. Anche se il colesterolo, di per se, è un elemento costitutivo essenziale per il nostro organismo, quando la sua concentrazione ematica è troppo elevata, si accumula a livello della parete dei vasi causando: un irrigidimento della struttura; la formazione di placche; un restringimento del lume vasale.
Questo processo è particolarmente attivo a livello dei vasi del cuore, dove la riduzione del flusso sanguigno, indotta dal restringimento, causa un aumento del rischio di ischemia. Il rischio di malattia cardiaca aumenta drasticamente se all’ipercolestrolemia vengono associati altri fattori di rischio, quali l’ipertrigliceridemia, ipertensione, il fumo e l’obesità. Questi fattori di rischio a differenza di altri, quali la familiarità positiva per malattia cardiaca, possono essere influenzati dall’adozione di uno stile di vita più sano.
Alti livelli di colesterolo non causano sintomi specifici, ma i loro effetti si manifestano dopo anni di “abusi” senza un adeguato controllo.
Per tale motivo è sempre consigliabile controllarne i livelli anche in soggetti giovani.
Bisogna precisare che avere il colesterolo alto non significa necessariamente andare incontro alla formazione delle placche. Esistono persone con colesterolo alto senza placche e persone con colesterolo con valori nella norma con le placche.
Il colesterolo, infatti, viene trasportato nel sangue dalle lipoproteine LDL e HDL. Le prime depositano il colesterolo sulle pareti delle arterie, le seconde lo rimuovono. Il livello di colesterolo totale nel sangue è la somma di quello presente nelle lipoproteine LDL e nelle HDL, quindi non è un dato che determina in modo assoluto il rischio cardiovascolare.
Livelli alti di colesterolo possono essere bilanciati dall’aumento delle HDL. Quello che conta infatti è il rapporto tra colesterolo cattivo (LDL) e buono (HDL).
Per abbattere significativamente il rischio di malattia cardiovascolare dovuta al colesterolo, il rapporto tra colesterolo totale e HDL deve essere inferiore a 5 per l’uomo e a 4.5 per la donna.
Un soggetto con colesterolo totale a 250 e colesterolo HDL a 80 ha un indice di rischio pari a 3.1 (assolutamente normale), mentre un soggetto con colesterolo totale a 250 e HDL a 40 ha un indice pari a 5 (a rischio).
Consigli: Oltre ad agire sull’ipercolesterolemia è importante agire anche sugli altri fattori di rischio, in particolare il fumo e il soprappeso. Chi ha problemi di obesità dovrebbe perdere peso e praticare attività fisica. La terapia dietetica è fondamentale e deve sempre affiancare una eventuale terapia farmacologia.